Coltivazione all'aperto di piante ornamentali e da frutta
La Primavera Cooperativa Sociale è una Onlus da vent’anni impegnata nel sociale con l’unico obiettivo di favorire l’avviamento al lavoro di giovani portatori di disabilità psichica.
Tale obiettivo la Cooperativa lo persegue inserendo i giovani nell’attività di coltivazione di fiori che viene svolta all’interno degli impianti serricoli realizzati nel tempo.
A parere degli specialisti, la coltivazione di fiori in serra è ritenuta una attività che favorisce l’inserimento lavorativo in quanto i giovani disabili, in luogo protetto, partecipano all’intero ciclo agricolo/commerciale (piantumazione, crescita e vendita dei fiori) in tal modo sviluppando manualità e conoscenza delle singole fasi ed avendo accesso al contatto diretto con le persone, siano essi fornitori che clienti, aprendosi dunque ad una socialità diffusa in altri ambiti difficilmente riproducibile.
L’attività svolta in questi anni ha determinato nei confronti della Cooperativa una forte attenzione ma anche una forte pressione da parte di portatori di disagio, in particolare da parte delle famiglie di provenienza quest’ultime, dopo la definitiva chiusura dei presidi sanitari, alla ricerca di momenti di sollievo quanto meno temporaneo.
Per dare risposta a tali richieste la Cooperativa ha ritenuto di dover ampliare la propria attività. Per questo ha approntato un progetto per la realizzazione di un vivaio per la coltivazione di fiori e piante “en plain air”. Tale progetto è stato condiviso in particolare dalla Fondazione Carisap, ma anche dalla Regione Marche, da Conad Adriatico e da Banca D’Italia.
Per la sua realizzazione la Cooperativa ha acquistato un terreno ubicato in Viale Dello Sport strada di grande interesse commerciale perché di collegamento urbano tra San Benedetto del Tronto e la importante frazione di Porto D’Ascoli ma anche in prossimità dello svincolo che funge da ingresso alla città per chi arriva dalla Superstrada Ascoli Mare e dall’Autostrada Adriatica 14.

La vendita delle proprie coltivazioni e di quanto connesso direttamente al pubblico (“chilometro zero”) assicurerà al nuovo vivaio autonomia finanziaria.

